Ti senti bloccato? Prova il Gua Sha!
Che cos’è il Gua Sha?
Il Gua Sha è una antichissima tecnica molto diffusa e nata in oriente che letteralmente significa “grattare via la febbre”. Nasce quindi per trattare i sintomi delle malattie infettive quali il colera (il termine sha veniva usato proprio per tale malattia, Mathews 1931) sulla teoria della controreazione. Il principio è quello di scatenare un piccolo shock insuperficie, con la frizione della pelle, inibendo l’energia del problema (febbre, ulcere ecc.) e contrastandone l’infiammazione interna (Nielsen). La tecnica nonostante le apparenze è poco fastidiosa ed è basata su solide basi scientifiche. Viene principalmente utilizzata per problematiche muscoloscheletriche o viscerali.
Perché frizionare la pelle?
La tecnica del Gua Sha si applica frizionando la pelle lubrificata da un olio con uno strumento smussato. Questa azione provoca un rossore di fondo sul quale possono comparire delle petecchie. Queste ultime compaiono a seguito di una extravasazione del sangue dal letto capillare in una zona sofferente. La fascia connettivale in queste zone può essere rigida e non permettere l’adeguata ossigenazione dei tessuti e uno scambio di sostanze ottimale. Si è dimostrato che il gua sha (Nielsen et al 2007):
- Aumenta le perfusione sanguigna nell’area trattata del 400% per più di 7 minuti
- Il gua sha è una tecnica manuale non equiparabile ad altre per il suo effetto sul connettivo
- Riduce il dolore attorno e nella zona trattata
- Dimostra un potere antinfiammatorio significativo anche nel trattamento di gravi patologie come l’epatite B (Chan et al. 2011)
Quando viene proposto?
La tecnica del gua sha viene proposto in una zona “bloccata”. Un trauma pregresso, il freddo, una zona vicina ad una cicatrice ecc. sono meccanismi che bloccano la fascia e il conseguente microcircolo. In medicina tradizionale cinese si usa per espellere il freddo e purificare il calore (ad es. febbre). Se necessario in condizioni di deficit della persona (stanchezza, poca energia) si esegue con maggiore attenzione e delicatezza. Non si esegue su nei, sulla pelle lesa o sue alterazioni. In letteratura le patologie maggiormente trattate in ambito muscoloscheltrico sono (Nielsen):
- Spondilosi cervicale o patologie cervicali (Zhang S. 2010)
- Spalla congelata (Yu J. 1998, Hu 2001)
- Periartrite della spalla (He 2007, Liu 2003)
- Mal di schiena con o senza discopatia (Kang Y. 2003, 2004)
Per dolore, malessere, disturbi digestivi o respiratori il gua sha può essere sempre preso in condiserazione. Osservandone la grande potenzialità terapeutica, il gua sha sta diventando sempre più oggetto di studio sulle più svariate patologie. Un esempio è il fuoco di Sant’Antonio (herpes zooster). Questo può lasciare sintomi anche per molto tempo dopo la guarigione delle lesioni e il gua sha rappresenta una valida possibilità di trattamento e prevenzione affinchè la nevralgia venga risolta e non si ripresenti (Nielsen 2005).
Che cosa succede dopo?
La persona si sente libera, “fresca” e meno oppressa. La zona trattata è come se venisse sbloccata o “scongelata” come alcuni hanno dichiarato. Le petecchie, che garantiscono una sensazione di calore piacevole, scompaiono dopo 2-4 giorni dal trattamento. A seguito del trattamento si consiglia di bere abbondamente acqua e non esporre la pelle al vento o al sole fino alla scomparsa delle petecchie.
Presso lo studio Fisiolotto il dott. Riccardo Micuccio integra nel processo riabilitativo le tecniche della Medicina Tradizionale Cinese per il trattamento e la prevenzione dei disturbi più comuni alle delle patologie complesse. Per maggiori informazioni chiama il 3385929156.
Bibliografia
– Chan S, Yuen J, Gohel M, et al., Gua sha-induced hepatoprotection in chronic active hepatitis B: a case study. Clin Chim Acta 2011:412;1686-1688
– He W, Gua sha, scraping the treatment of 69 cases of scapulohomeral periarthritis, J Pratical Traditional Chinese Medicine 2007: 23(11); 720-721
– Hu B, 80 cases of treatment of frozen shoulder with Guasha along meridian. Henan Traditional Chinese Medicine 2001: 21(6); 51
– Kang Y, Gua sha for cervical disease and low back pain, China Naturopaty’s 2003: 11(4); 21-22
– Kang Y, Treatment of cervical spondylosis or pain of the waist and lower extremities with “Guasha”, Chinese Journal of Ethnomedicine and Ethnopharmacy (Chinese Journal of Folk Medicine) 2004:1; 31-32
– Liu Z, He L, Gua shatreatment of periarthritis of shoulder-clinical report of 150 cases, Modern Traditional Chinese Medicine 2003:4; 61-62
– Mathews RH, Mathew’s Chinese-English Dictionary. Harvard University Press 1931, Cambridge, MA
– Nielsen A, Postherpetic neuralagia in the left buttock after a case of shingles, EXPLORE (NY) 2005: 1 january; 74
– Nielsen A, “Gua Sha una tecnica tradizionale per la pratica moderna” Casa Editrice Ambrosiana 2016
– Nielsen A, Knoblauch N, Dobos G, et al., The effect of “gua sha” treatment on microcirculation of surface tissue: a pilot study in healthy subjects. EXPLORE: The Journal of Science and Healing 2007: 3; 456-466
– Yu J, Treatment of frozen shoulder with Guasha along meridian, Chinese Journal of Pratical Chinese with Modern Medicine 1998: 11(5); 456-457
– Zhang S, Seven Cervical Gua Sha to Help, Zhongua Yangsheng Baojian 1, 12-13